Thursday, January 22, 2009

Appunti di un Volontario di Barack Obama



Yes, this is in Italian. I wrote it for an Italian website. Sorry if you don't read Italian! (By the way, if there is a heaven, they speak Italian there...so if you want to get into heaven, you'd better start learning Italian!)

Appunti di un Volontario di Barack Obama
Di Joe (“Giuseppe”) Ganci

A questo punto tutto il mondo sa che Barack Obama ha vinto la presidenza degli Stati Uniti, un evento storico su tanti livelli. Naturalmente è storico perché Obama è il primo uomo a vincere che non abbia la pelle bianca, ma questo fatto troppe volte oscura una cosa ancora più importante. Barack Obama rappresenta la speranza che ci porterà via dall’incubo degli ultimi otto anni di George W. Bush. Sotto l’amministrazione di Cheney-Bush (sì, ho messo per primo Cheney), il nostro benamato paese ha abbandonato molti dei principi democratici che hanno reso gli Stati Uniti un’ispirazione per tanti nel mondo. Ha invece cercato di controllare i nostri citttadini con la paura e l’ansia. Bush, che ha fallito in tutto ciò che ha provato a fare durante la sua vita, ha infine fallito anche a governare il nostro paese, al punto che gli USA sono disprezzati e anche odiati da tanti. Una guerra illegale, Guatanamo Bay, l’economia distrutta per le sue polizze e molte altre ragioni farebbero meritare a lui e ai suoi colleghi una lunga permanenza in prigione. C’è chi dice pure che il solo fatto che hanno svelato Valerie Plaine come agente della CIA per fare dispetto al marito di Plaine, che come giornalista aveva scritto la verità sui delitti dell’amministrazione Bush nel New York Times, è un atto di tradimento che di solito porterebbe alla pena di morte.

Sta per finire questo periodo di tenebre, ora che i miei concittadini hanno finalmente capito l’errore di avere votato per il traditore e hanno invece votato per un uomo onesto e bravo che farà del suo meglio per risanare il paese.

Naturalmente, non sarebbe riuscito a vincere da solo. Invece, aveva bisogno di aiuto – e anche tanto. Molti di noi, circa otto milioni infatti, abbiamo sacrificato tanto tempo per portare Sgr. Obama alla Casa Bianca.

In tutti gli stati, Obama ha avuto molti centri elettorali stabiliti per la sua campagna. Sono andato ad iscrivermi come volontario al centro più vicino a casa mia e ho chiesto come potevo essere utile. Mi hanno subito messo a lavorare. Dopo una breve riunione durante la quale ci hanno dato delle istruzioni, sono andato alla zona a me designata a bussare alle porte di quegli indirizzi indicati nell’ elenco che mi è stato dato. Tutto era ben organizzato. L’elenco indicava solo quelle persone che non si erano già dichiarate per Obama o McCain e tutti gli indirizzi erano nella stessa zona. Per qualche ora ho fatto alcune domande che mi erano state date, alle persone che rispondevono alla porta. Indicavo le loro risposte sui moduli e alla fine riportavo tutto indietro al centro per inserire i dati nel computer.

Dovevo indicare nei moduli, quelli che non erano a casa. Ogni tanto si capiva se qualcuno era per Obama semplicemente perché avevano messi fuori casa un cartello che lo indicava. Nello stesso modo potevo capire certe volte se qualcuno era per McCain, ma anche se c’era un cartello, se non c’era nessuno a casa, dovevo scriverlo, perché magari il cartello era stato messo dal marito e la moglie non era d’accordo, o vice-versa. Se non c’era nessuno a casa, lasciavo alla porta un depliant.

Le reazioni variavano fra quelli che erano a casa Certi erano simpatici e rispondevano volentieri alle mie domande. Altri mi hanno sbattuto la porta in faccia. C’era chi appena visto che era scritto Barack Obama sul mio pachetto si arrabbiava e mi mandava via con parolacce.

Alcuni casi me le ricorderò per sempre:

  • L’uomo che è diventato rosso di rabbia dicendomi che Obama era l’anticristo e che io ero il servo del diavolo!
  • La donna che mi ha detto che se Obama non avesse vinto, sarebbe andata a vivere all’estero.
  • L’uomo che non ha potuto parlare perché ha dovuto farsi levare la mascella, probabilmente come risultato di un cancro, e avevo un buco alla gola per respirare.
  • Diversi che mi hanno chiesto come potevono diventare volontari per Obama anche loro
  • Una donna nera che si è messa a lacrimare, dicendomi che per tutta la vita le era stata detto di non fidarsi dei bianchi, ma ora non ci crede più perché i bianchi lavorano insiemi ai neri e a tutte le altre razze per eleggere un uomo nero.
Un altro modo in cui ho aiutato la campagna elettorale è stato di stare seduto nel centro dei volontari, telefonando a molte persone, di nuovo indicate negli elenchi che mi sono stati dati. Gli organizzatori mi hanno detto che ho una voce molto soave e che era perfetta per telefonare alle persone per fare loro delle domande, domande molto simili a quelle che avevo fatto andando da porta a porta. Ma ho trovato che al telefono le persone erano disposte ancora di più ad essere oneste. Il bello è che gli elenchi indicavano alcuni dati personali: nome, indirizzo, e anche l’età. Ho telefonato a migliaia di persone. Molti erano giovani, dai 18 anni in poi, ma c’erano anche gli anziani che avevano più di 100 anni! Il più anziano aveva 108 anni. Ho trovato bello il fatto che non potevo presupporre che gli anziani fossero conservativi contro Obama. Infatti, molti di loro erano molto felici di aver potuto vedere il nostro paese andare un passo così avanti prima di morire.

Alcuni casi che mi ricordo dalle telefonate che ho fatto:

  • La donna anziana che si è arrabbiata subito e mi ha gridato di non telefonare mai più, che detestava il nome di quel diavolo Obama e che non voleva mai più sentire quel nome. Ho resistito nel dirle che sarebbe stato meglio per lei abituarsi visto che Obama aveva un bella possibilità di vincere!
  • La giovane donna che ha cercato di flirtare con me al telefono!
  • L’uomo che ha cercato di flirtare con me al telefono!
  • L’uomo che mi ha detto che se Obama avesse vinto, sarebbe andato a vivere all’estero (proprio l’opposto di quella donna con cui avevo parlato a casa sua!).
  • L’uomo che mi ha detto che ero la quinta persona a telefonargli quel giorno per fargli delle domande e che era stufo di parlare di politica!
L’ultimo raduno di Barack è stato proprio qui in Virginia, non tanto lontano da casa nostra, il giorno prima dell’elezione. Anche se eravamo già andati ad un’altro raduno circa un mese prima, naturalmente siamo andati anche a quest’ultimo raduno prima di votare. Figuratevi – non siamo stati gli unici!! Circa 100.000 persone sono venuti a condividere il loro entusiasmo per Obama.

Alla fine tutte le nostre fatiche sono state ben premiate. Non solo Barack Obama ha vinto, ma Gli Stati Uniti hanno vinto, anche se non tutti riescono ancora a crederci!

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